Your cart is currently empty!
Category: Associazioni
-
AFIP International: Storia, Missione e Prospettive dell’Associazione dei Fotografi Professionisti Italiani
Nel panorama della fotografia professionale italiana, AFIP International rappresenta da decenni una delle voci più autorevoli, non solo per la sua storia, ma anche per la coerenza con cui ha saputo interpretare i cambiamenti del settore, adattarsi all’evoluzione della professione e, soprattutto, promuovere una cultura dell’immagine fondata su qualità, etica e valorizzazione dell’autorialità.
L’associazione nasce nel 1960 come AFIP — Associazione Fotografi Italiani Professionisti — su iniziativa di un gruppo di fotografi milanesi, guidati dal desiderio di dare dignità e rappresentanza a una categoria allora spesso percepita più come artigianato che come espressione intellettuale o culturale. In quegli anni, l’Italia viveva una stagione di trasformazione profonda, economica e sociale, e la fotografia stava acquisendo un ruolo centrale nella comunicazione pubblicitaria, editoriale e industriale. Era dunque necessario creare un punto di riferimento stabile, capace di tutelare i diritti dei fotografi e, al tempo stesso, contribuire a definire uno statuto professionale condiviso.
Nei decenni successivi, AFIP si è affermata come una vera e propria istituzione, contribuendo attivamente alla formazione di una coscienza collettiva tra i professionisti dell’immagine. Tra gli anni Settanta e Ottanta, in particolare, l’associazione ha svolto un ruolo di primo piano nel dibattito culturale sulla fotografia, promuovendo mostre, incontri, tavole rotonde e pubblicazioni che hanno permesso di approfondire tematiche cruciali legate al linguaggio fotografico, al diritto d’autore, alla committenza e all’identità professionale.
Una delle caratteristiche distintive di AFIP è sempre stata la sua capacità di tenere insieme tradizione e innovazione. L’associazione ha raccolto al suo interno alcune delle figure più significative della fotografia italiana — da Aldo Ballo a Giovanni Gastel, da Gabriele Basilico a Maria Vittoria Backhaus, solo per citarne alcuni — senza mai perdere il contatto con i nuovi linguaggi visivi, con le generazioni emergenti e con le trasformazioni tecnologiche. Questo equilibrio è stato reso possibile anche grazie a una struttura aperta e dinamica, che ha privilegiato il dialogo tra i soci e una visione inclusiva della professione, dove l’eccellenza non si misura solo con la notorietà, ma anche con la qualità e l’impegno etico.
Nel 2013, AFIP ha compiuto una scelta importante, trasformandosi in AFIP International. La nuova denominazione ha segnato un’espansione non solo simbolica, ma concreta del raggio d’azione dell’associazione, che ha iniziato a dialogare in modo più sistematico con realtà internazionali, aprendo i propri confini a fotografi che operano anche all’estero, coinvolgendo nuovi interlocutori del mondo dell’arte, della moda, della pubblicità e dell’industria creativa a livello globale. In questo modo, AFIP si è adeguata a una realtà professionale sempre più fluida e interconnessa, dove la distinzione tra locale e globale, analogico e digitale, istituzionale e indipendente è diventata sempre più sfumata.
In questi ultimi anni, AFIP International ha saputo consolidare ulteriormente il proprio ruolo, non soltanto come associazione di categoria, ma come soggetto culturale attivo nella promozione della fotografia italiana nel mondo. Ha curato eventi, talk, rassegne e iniziative editoriali, spesso in collaborazione con istituzioni di prestigio come la Triennale di Milano, la Fondazione Stelline, il Politecnico e altre università. Ha inoltre continuato a impegnarsi nella tutela dei diritti dei fotografi, nella definizione di tariffe professionali eque, nella diffusione della cultura del diritto d’autore e nella promozione di buone pratiche nella committenza, sia privata che pubblica.
Ma forse il tratto più importante che distingue AFIP International è la sua vocazione alla costruzione di comunità. In un’epoca segnata dalla frammentazione, dalla precarietà e da una certa solitudine professionale, AFIP offre ancora oggi uno spazio di confronto reale, umano e professionale, dove i fotografi possono trovare ascolto, scambio, ispirazione e, soprattutto, appartenenza. Non è un caso che molti giovani professionisti guardino oggi all’associazione non solo per ciò che rappresenta a livello istituzionale, ma anche per ciò che riesce a trasmettere in termini di ethos, di spirito di collaborazione, di responsabilità collettiva verso la fotografia come mestiere e come forma d’arte.
Guardando al futuro, AFIP International appare ben consapevole delle sfide che attendono la professione: la sovrapproduzione di immagini, la concorrenza algoritmica, il mercato editoriale in trasformazione, l’equilibrio tra libertà creativa e sostenibilità economica. Ma proprio per questo, la sua esistenza è oggi più necessaria che mai. In un mondo in cui tutto sembra immediatamente disponibile, dove il valore del lavoro intellettuale è spesso messo in discussione, un’associazione come AFIP International è un presidio culturale, una rete di valori, un riferimento solido per chi continua a credere nella fotografia come atto consapevole, costruito, pensato.
In definitiva, la storia di AFIP è la storia della fotografia professionale italiana: una storia fatta di battaglie, trasformazioni, riconoscimenti e passioni. Un racconto collettivo che continua a evolversi, con lo sguardo sempre rivolto al futuro, ma con radici profonde nel rispetto per la qualità, la professionalità e la dignità del mestiere.